ArtdigiZine Jan-May 2017
Artdigiland is the guest of the Cineteca Nazionale for the presentation of the book L’IMMAGINE COLORE. Le
fer à cheval. Un film Pathé, edited by Marcello Seregni. It will be followed by a programme of silent films hand-coloured.
Artdigiland è ospite della Cineteca Nazionale per la presentazione del libro L’IMMAGINE COLORE. Le fer à cheval. Un film Pathé, a cura di Marcello Seregni. Segue un programma di film muti colorati a mano con il metodo pochoir.
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On May 14th, starting 6
p.m. (Cinema Trevi, Rome), the Cineteca Nazionale will be focusing on the theme of hand-coloured silent films. This idea is inspired by the discovery and restoration of the film Le fer à cheval (The Horseshoe) by Camille de Morlhon (1909), produced by Pathé Frères. We owe this cultural event to the tenacity of the young research workers of the cultural association Hommelette and to the participation of the Fondation Jérôme Seydoux-Pathé. The work of Hommelette concludes with the
publication of the volume L’immagine colore. Le fer à cheval, un film Pathé, edited by Marcello Seregni, published by Artdigiland in collaboration with the Centre National du Cinéma et de l’Image Animée and with the scientific support of the Association Française de Recherche sur l’Histoire du Cinéma. The book reconstructs the restoration and analyses the various contexts highlighted by a study of the film Le fer à cheval, first and foremost the technique used
to apply colour. In the pipeline are other Pathé films with colour applied using various techniques, belonging to the collection of the Cineteca Nazionale, mostly restored by the Cineteca together with the Centre National de la Cinématographie, as part of the project Lumière Programma Media Unione Europea.
The film will be accompanied by a live performance on the electric guitar by Riccardo
Buiatti.
6 p.m. Encounter chaired by Silvia Tarquini with Giulia Barini, Franca Farina, Irela Nuñez, Maria Assunta Pimpinelli, Alice Rispoli, Marcello Seregni.
Il 14 maggio, a partire dale 18.00 (cinema Trevi, Roma), la Cineteca Nazionale presenta un focus sull’argomento del cinema muto colorato a mano. L’idea di questa giornata nasce in
occasione del ritrovamento e restauro del film Le fer à cheval (Il ferro di cavallo) di Camille de Morlhon (1909), prodotto dalla Pathé Frères. Operazione culturale che dobbiamo alla tenacia dei giovani ricercatori dell’associazione culturale Hommelette e alla partecipazione della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé. Il lavoro di Hommelette si è concluso con la pubblicazione del volume L’immagine colore. Le fer à cheval, un film Pathé, curato da Marcello Seregni, realizzato da
Artdigiland in collaborazione con il Centre National du Cinéma et de l’Image Animée e con il sostegno scientifico dell’Association Française de Recherche sur l’Histoire du Cinéma. Il libro ricostruisce la storia del restauro e analizza i vari contesti che lo studio del film Le fer à cheval ha messo in evidenza, primo tra tutti la tecnica di applicazione del colore. In programma altri film Pathé che presentano il colore applicato con varie tecniche, conservati nella collezione
della Cineteca Nazionale, gran parte restaurati dalla Cineteca con il Centre National de la Cinématographie, nell’ambito del Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
ore 18.00 Incontro moderato da Silvia Tarquini con Giulia Barini, Franca Farina, Irela Nuñez, Maria Assunta Pimpinelli, Alice Rispoli, Marcello Seregni.
ore 19.00 Programma di film
muti colorati a mano con il metodo pochoir (60’). I film sarannoaccompagnati dal vivo alla chitarra elettrica da Riccardo Buiatti.
Just coming out – in double version, photographic and economic – LA LUCE COME EMOZIONE. CONVERSAZIONE CON GIUSEPPE
LANCI. After the initial launch at the Micro Salon di Fotografia 2017, presentation at the Casa del Cinema, Rome, 24 May.
Esce - in doppia versione, fotografica ed economica – LA LUCE COME EMOZIONE. CONVERSAZIONE CON GIUSEPPE LANCI. Dopo la prima presentazione al Micro Salon di Fotografia 2017, presentazione alla Casa del Cinema, Roma, il 24
maggio
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The Casa del Cinema in Rome, in collaboration with Edizioni Artdigiland and AIC-Associazione Italiana Autori della
Fotografia Cinematografica, presents, at 5:30 pm, an encounter with Giuseppe Lanci on the occasion of the publication of the volume La luce come emozione. Conversazione con Giuseppe Lanci. This book, published as part of the series devoted to the art of lighting in films and theatre, is edited by Monica Pollini and sponsored by AIC; the preface is by Laura Delli Colli. The encounter will be chaired by Claver Salizzato, the film critic, screenwriter
and director; other participants include the editor Monica Pollini, the publisher Silvia Tarquini and the secretary general of AIC, Simone Marra. Prior to the meeting, at 4 p.m., the film Aprile by Nanni Moretti, with photography by Giuseppe Lanci.
The book La luce come emozione accompanies the reader in a narration that examines, live on set, over fifty years of the best Italian films, and not only. From his training at the Centro
Sperimentale di Cinematografia to his experience as cameraman with Tonino Delli Colli and Franco Di Giacomo, from initial uncertainties to his immersion in the unique dimension of Andrej Tarkovskij’s Nostalghia, from his artistic friendship with Marco Bellocchio, Paolo and Vittorio Taviani, Nanni Moretti to his encounters with Bolognini, Magni, Wertmüller, Von Trotta, Cavani, Del Monte, Greco, Piscicelli, Archibugi, Luchetti, Benigni, Franchi… Art and the vocation of creating light and
the visual impact of the film are described with all due technical details, but always with a humanistic approach, together with a series of reflections ranging from production constraints to relations with other units on the set and the actors themselves, down to the general theme of “career”. The interview also dwells on Lanci’s latest passion, that of teaching and exchanges with young folk, a passion that leads him, as a lecturer and didactic coordinator, back to the Centro
Sperimentale where he started. Photos of scenes and sets illustrate this masterful itinerary and the testimony of directors and colleagues acts as a counterpoint to the tale of one of Italy’s greatest directors of photography.
La Casa del Cinema di Roma, in collaborazione con edizioni Artdigiland e AIC-Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica, presenta un incontro con Giuseppe Lanci in occasione della
pubblicazione del volume La luce come emozione. Conversazione con Giuseppe Lanci. Il libro, pubblicato nell’ambito della collana dedicata all’arte della luce nel cinema e nel teatro, è curato da Monica Pollini e realizzato con il patrocinio dell’AIC, la prefazione è di Laura Delli Colli. L’incontro sarà moderato da Claver Salizzato, critico cinematografico, sceneggiatore e regista, interverranno la curatrice Monica Pollini, l’editrice Silvia Tarquini e il segretario generale AIC Simone
Marra. Prima dell’incontro, alle 16.00, proiezione di Aprile di Nanni Moretti, fotografia di Giuseppe Lanci.
Il volume La luce come emozione accompagna il lettore in una narrazione che attraversa, nel vivo del set, oltre cinquant’anni del migliore cinema italiano, e non solo. Dalla formazione al Centro Sperimentale di Cinematografia all’esperienza da operatore di macchina al fianco di Tonino Delli Colli e Franco Di
Giacomo, dalle incertezze degli esordi all’immersione nella dimensione unica del cinema di Andrej Tarkovskij per Nostalghia, dai sodalizi artistici con Marco Bellocchio, Paolo e Vittorio Taviani, Nanni Moretti agli incontri con Bolognini, Magni, Wertmüller, Von Trotta, Cavani, Del Monte, Greco, Piscicelli, Archibugi, Luchetti, Benigni, Franchi… L’arte e il mestiere del creare la luce e l’impatto visivo del film sono resi con dovizia di particolari tecnici ma sempre nell’ambito di un
approccio umanistico, e in un insieme di riflessioni che vanno dai condizionamenti produttivi alle relazioni con gli altri reparti del set e gli attori, fino al tema della “carriera” in generale. L’intervista si sofferma poi sull’ultima passione di Lanci, quella per l’insegnamento e per lo scambio con i giovani, passione che lo riporta, da docente e coordinatore didattico, al Centro Sperimentale dei suoi inizi. Foto di scena e di set illustrano questo percorso magistrale e testimonianze di
registi e colleghi fanno da contrappunto alla narrazione di uno dei maggiori direttori della fotografia italiani.
Just coming out, in English, in collaboration with the University of Roskilde (Denmark), THE SUBSTANCE OF DRAWING: A GUIDE TO VISUAL
POWER, by Bjørn Laursen, visual artist and Associate Professor in Performance Design
Esce, in inglese, in collaborazione con l’Università di Roskilde, Danimarca, il libro THE SUBSTANCE OF DRAWING: A GUIDE TO VISUAL POWER di Bjørn Laursen, artista visivo e professore associato di performance Design |
This book is not a manual as it is normally meant. It is not just a technical guide to learning how to
draw. It lets you understand the motivations and impulses that are at the origin of drawing and the processes that are activated when you draw. And drawing is intended not so much as a simple tool, more or less effective, to imitate reality, but as a means of knowledge and memory with respect to reality. What Bjørn Laursen lets us understand is how listening and the availability to be captured by what we have around are essential qualities for an artist, and how the act of drawing is not a
passive recording of objects, but a discovering and imagining, discovering the present and its history, and imaging the future of the environment we live in. (Fabrizio Crisafulli)
Questo libro non e' un manuale nel senso comune del termine. Non si tratta solo di una guida per imparare a disegnare. Permette di comprendere, piuttosto, le
motivazioni e gli impulsi che sono all'origine del disegno e dei processi che vengono attivati mentre si disegna. Il disegno e' inteso non tanto come semplice strumento, piu' o meno efficace, per imitare la realta', ma come strumento di conoscenza e di memoria della realta'. Quello che Bjørn Laursen ci fa comprendere e' come la capacita' di mettersi in ascolto e di essere disponibili a lasciarsi catturare da cio' che ci circonda siano qualita' essenziali per l'artista, e come
l'atto del disegnare non sia passiva registrazione di oggetti ma scoperta e immaginazione, scoperta del presente e della sua storia, immaginazione del futuro dell'ambiente in cui siamo immersi. (Fabrizio Crisafulli)
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